La pallina.

 L’addetto alla sala giochi si avvicina con aria svogliata al distributore a gettoni di pupazzi. Ha il carrello pieno di nuovi personaggi, che con i loro sorrisi disegnati attendono inermi di raggiungere i loro compagni all’interno del box:”the big one”…L’uomo apre la
porticina ed inizia a svuotare i grandi sacchi di nylon dove Doraimon, Peppa Pig, l’ispettore Zenigata ed una gigantesca rana Kermit sono pronti per essere pescati come premio al più fortunato. Ma ecco che dal carrello cade qualcosa…è una pallina, lucida e rossa…
Cade e rimbalza e dopo un attimo di esitazione inizia a rotolare a causa della leggera pendenza del pavimento del centro commerciale. Alla pallina non sembra vero:”che sia questa la libertà?” E dove potrebbe andare una pallina rossa tutta sola…Di colpo viene distolta da questo pensiero dal calcio di un ragazzo che la
incontra sulla sua strada. Lo slancio la fa rimbalzare sulla luminosa “The big one”, dove l’addetto continua a mescolare peluche senza curarsi della fuggiasca. Ma complice nuovamente la pendenza del pavimento, la pallina ritorna a rotolare, questa volta cambiando direzione. Alcuni passanti la notano e scansano la sua corsa finchè una bambina, infagottata da un vestitino da bambola, tira la mano della mamma per farle vedere la
pallina.
“Potrei giocare insieme a lei” pensó la pallina, “sarebbe bello, questa potrebbe essere la libertà”.Ma la mamma della bambina, troppo presa dai suoi pensieri le lancia solo una breve occhiata e prosegue a passo spedito.
Un uomo nel frattempo le sferra un’altro calcione:”Sono una pallina rossa, che diamine, mica un pallone di cuoio!”
Il calcione dell’uomo la spedisce dritta sotto alla The big One dove il tizio adesso sta svuotando i raccoglitori di monete. Due euro per tentare la fortuna…il marchingegno è temporizzato e rilascia un pupazzo ogni tanto, suscitando grida ed applausi da parte dei vincitori.
La pallina ricomincia a rotolare, e la sua breve corsa termina a metá del corridoio. “Se la libertà è questa, io non la voglio, non credo mi piaccia poi così tanto” pensó la pallina delusa ed amareggiata. Finchè all’improvviso, da dietro l’angolo, spunta un cane dal lungo e morbido pelo Gli occhi avidi e vivacissimi l’avevano già puntata, ma la stretta della sua proprietaria non gli aveva permesso di avvicinarsi a quel gioco così interessante. Dopo una prima titubanza della ragazza col guinzaglio finalmente all’animale è permesso avvicinarsi alla pallina, e con una delicatezza ben più che umana il cane afferra l’ambito premio. Trotterellando si allontana, sotto gli occhi ignari dell’addetto alla The Big One, felice di quella grande conquista.
“Giocheremo insieme nei prati, e credo che sì…mi piaccia la libertà!”

Repetita rugant

Tempo stimato per la scelta, la prova e l’acquisto di un paio di scarpe da donna 10 minuti.

Tempo reale utilizzato 40 minuti. Edit

Frase pronunciata dalla cliente una sola.

Che  fortuna!  Direte voi. Eh no!! 

No quando la stessa frase ti viene ripetuta e ripetuta e ripetuta e ripetuta , che pure il manichino del negozio a fianco ora la sa pronunciare benissimo. 

No quando la stessa frase viene pronunciata a denti stretti e a un tono di voce talmente basso che ho dovuto spegnere la radio per non far la figura di chi ha dimenticato a casa l’apparecchio acustico. 

No quando conclusa  la vendita hai bisogno del defibrillatore  tanto ti ha prosciugato le energie. 

No quando nel provare più e più volte ti mostra il colore e il tessuto delle mutande.

Domani torna a ritirarla.

Ringrazio il cielo di essere di riposo.😀

Come a casa

Dedicata a Max, amico ed eccezionale cuoco di questo speciale vegan restaurant. 

Hobb’s

Ho sempre voluto un lavoro che mi facesse sognare e che facesse sognare la gente. Per questo intrapresi la professione di cineoperatore, per dar vita ai sogni, per mostrare a tutti il lato bello di ogni cosa, per fermare il tempo o mettere l’accento sui particolari. Quando un giorno, quasi per scherzo, un locale vuoto e sfitto prese vita dalla mia fantasia e dal mio amore per l’Old England. Un bancone preso al mercatino delle pulci, dei vecchi tavolini e le tendine col merletto alle finestre…e poi le mie torte, il profumo dello zenzero e della cannella, il caldo piacere del tè nero al cioccolato. 

Ancora oggi, dopo molti anni, le persone vengono nel mio locale per ritrovarsi, per sognare, per godere di quei profumi speziati…..ed io ho compiuto la mia missione. 

 

La stanza ritrovata del castello di Masino

La stanza raffigurata appartiene al Castello di Masino. Fino a poco tempo fa era utilizzata come stanzino delle scope, poiché gli stucchi e gli affreschi erano stati coperti da uno strato di intonaco e una parete era occupata da un vecchio armadio. É venuta alla luce per caso, quando staccandosi un pezzo d’intonaco, mostrando il suo vero aspetto.

  “Sotto allo stucco della stanza delle scope si è rivelata una meraviglia. Ciò che è rimasto celato negli anni ora si mostra magico ed elegante, eterno nella sua regalità.”